La meditazione non si riduce, filosoficamente, a meri aspetti teoretici; diversi suoi ambiti applicativi fanno un bagaglio di saggezza che tradizionalmente la filosofia assegna alla cura di sé e associa agli esercizi spirituali, siano essi d’ispirazione religiosa o meno.
Tutti conoscono l’effetto benefico che si ottiene dal rilassamento e dallo svuotamento dei pensieri negativi; anche il semplice fluire della coscienza che si stabilisce mentre guidiamo o laviamo i piatti, magari con in sottofondo buona musica. Questo stesso beneficio può essere assunto ad un livello più alto di consapevolezza attraverso pratiche di rilassamento finalizzate a una maggiore presenza a se stessi. Il pensiero positivo associato al benessere psicofisico è esattamente l’obiettivo che si propongono le tecniche freniche o sofrologiche (dal greco: Sophrosyne, saggezza) nel rafforzare l’armonia tra corpo e mente.
Germinata come disciplina olistica dal contatto dello studio comparato della mente in oriente ed occidente (nel giardino comune alla psichiatria d’indirizzo fenomenologico ed alla meditazione della tradizione buddhista, yoga e zen), la sofrologia è una pratica di annullamento e di superamento dei blocchi e delle inibizioni. Si realizza nel voler bene al proprio corpo, e che si riflette nella piena realizzazione di se stessi. Il praticante ne ha sollievo da stress, dipendenze, e atteggiamenti compulsivi o pensieri negativi, grazie a brevi esercizi di pratica meditativa.
La caratteristica principale che distingue tale pratica di riflessione dalla psicoterapia medica è quella di legare la meditazione allo scambio dialogico col counselor, piuttosto che con il cattedratico, col severo maestro o col guru. Laboratori artistici che favoriscano la manualità, attività propedeutiche al movimento corporeo, di propriocezione, concentrazione e attitudine alla sana competizione, sono tutti esempi di esercizi di meditazione con “sospensione del giudizio”, che possono essere indirizzati alla pratica del counseling filosofico in ambito sportivo: a partire dalla lettura, dall’ascolto musicale, dall’arte della parola e del colore.